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L’ASSEMBLEA NAZIONALE DI CONFARTIGIANATO. IL PRESIDENTE MARCO GRANELLI: “FACCIAMO SQUADRA AL FIANCO DELLE PICCOLE IMPRESE CHE FANNO GRANDE L’ITALIA”

“Il futuro dell’Italia è nelle mani degli artigiani e delle micro e piccole imprese, fondamentali per ricostruire lo sviluppo economico e il benessere sociale. Confartigianato è sempre al loro fianco, con rinnovata energia per sostenerne i valori e il prezioso contributo alla crescita del nostro Paese”. Con queste parole, pronunciate oggi nel corso dell’Assemblea di Confartigianato, svoltasi in forma privata e in modalità a distanza, il Presidente Marco Granelli ha tratto il bilancio dell’impegno profuso dalla Confederazione nel 2020 e ha indicato gli obiettivi per il futuro.

“In questi drammatici 14 mesi – ha detto Granelli – le nostre imprese hanno mostrano grandi capacità di resistenza e resilienza e la nostra Confederazione ha riaffermato l’importanza del ruolo di rappresentanza, sostegno e prossimità nei confronti degli imprenditori e delle comunità. Abbiamo messo in campo i nostri valori, con senso civico e responsabilità siamo stati vicini agli imprenditori, ci siamo confrontati con le istituzioni con spirito costruttivo ottenendo risultati utili per le aziende, abbiamo costruito servizi innovativi per gli imprenditori alle prese con un mondo nuovo sconvolto dalla pandemia. Oggi il Sistema Confartigianato deve essere più che mai coeso, dinamico e reattivo per accompagnare gli imprenditori fuori dalla crisi, puntando proprio sul valore artigiano per ricostruire lo sviluppo della nostra economia e contribuire alla coesione sociale. Oggi la parola d’ordine che deve caratterizzare la nostra azione è ‘fare squadra’ e dobbiamo essere sempre più vicini ai bisogni delle nostre aziende con un modello che unisca innovazione, territorialità e sussidiarietà. La formazione e l’innovazione sono gli altri forti impegni sui quali dobbiamo concentrarci. Sul fronte dell’azione politica, abbiamo detto molto chiaramente al Governo, al Parlamento, alle istituzioni: bisogna ‘curare’ il nostro sistema imprenditoriale con il vaccino delle riforme per rimuovere gli storici ostacoli alla competitività del nostro sistema produttivo. E con il Piano nazionale di ripresa e resilienza bisogna valorizzare le capacità e le potenzialità delle piccole imprese italiane. Il Recovery Plan deve essere l’occasione per voltare pagina. Le piccole imprese non aspettano altro che segnali concreti per rimettersi in moto sia con misure strutturali di riduzione della pressione fiscale e semplificazione degli adempimenti burocratici, sia facilitandone l’accesso a nuovi strumenti di finanza d’impresa, alla ricerca e ai progetti di innovazione digitale e tecnologica, di transizione ecologica e di internazionalizzazione. Il successo delle misure del Recovery Plan per far ripartire l’economia dipende da rapidità di progettazione, efficienza nella gestione e attuazione amministrativa, accessibilità immediata per le piccole imprese”.

Le battaglie e l’impegno sui tanti diversi fronti su cui Confartigianato si è spesa durante lo scorso anno sono riassunti nel Bilancio sociale 2020 presentato oggi nel corso dell’Assemblea. Si tratta di uno strumento operativo, snello e di agevole lettura che ripercorre le tappe di un’azione Confederale all’insegna del ‘NOI’, di quella connessione e spirito di squadra evocati dal Presidente Granelli e indispensabili per affermare la centralità di Confartigianato, in una fase di profondi cambiamenti, al servizio degli imprenditori, dei cittadini, delle persone. Un Bilancio sociale da leggere per ‘fare tesoro’ di un impegno eccezionale che deve servire a costruire il futuro degli artigiani e delle piccole imprese.

Che sono centrali nell’economia del Paese. Lo dimostrano i rapporti presentati nel corso dell’Assemblea da Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato, e da Massimiliano Valerii, Direttore generale del Censis.

Nel Rapporto annuale ‘R-Esistiamo – Dalla parte delle piccole imprese‘, curato dall’Ufficio studi di Confartigianato sono raccolte evidenze che demoliscono pregiudizi e smentiscono false convinzioni che associano la bassa crescita dell’economia italiana alla eccessiva presenza di micro e piccole imprese.

Quintavalle ha mostrato, dati incontrovertibili alla mano, i punti di forza delle micro e piccole imprese che fanno grande il nostro Paese, i tanti record e primati nei confronti dei competitor europei e delle grandi imprese sui fronti della produttività, dell’occupazione anche giovanile e femminile, delle esportazioni, della qualità made in Italy, dell’innovazione, degli investimenti, della capacità di essere sempre più green, digitali e ‘circolari’, di essere presidio economico e sociale contro il declino delle aree interne e montane e fattore di integrazione degli stranieri.

Si tratta di valori e di capacità che gli italiani riconoscono in pieno, come ha evidenziato il Direttore Generale del Censis Valerii presentando il rapporto realizzato per Confartigianato dal quale emerge la percezione ampiamente positiva della qualità dei prodotti e servizi degli artigiani e dalle piccole imprese. “La stragrande maggioranza dei nostri connazionali – ha detto – riconoscono il valore espresso dai piccoli imprenditori, ne apprezzano il ruolo svolto durante la crisi pandemica e hanno fiducia nelle loro capacità per contribuire alla ripartenza economica”.


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