Le faq fiscali

 

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    Pubblicata il: 10-09-2013

    Oggetto

    Assegnazione beni ai soci e rateizzazione plusvalenza

    Domanda

    Una snc, proprietaria di un immobile strumentale, intende assegnarlo ad uno dei soci a titolo di corrispettivo per il recesso.
    La plusvalenza derivante dalla suddetta assegnazione può essere rateizzata?

    Risposta

    L’art. 86, comma 4, TUIR prevede la possibilitĂ , in capo al contribuente, di rateizzare le plusvalenze realizzate “in quote costanti nell’esercizio stesso e nei successivi, ma non oltre il quarto” purchè: • i beni siano posseduti per un periodo non inferiore a 3 anni (1 anno per le societĂ  sportive dilettantistiche); • non siano plusvalenze esenti ex art. 87, TUIR; • le plusvalenze siano “realizzate” ossia derivino da “cessione a titolo oneroso ovvero da risarcimento, anche in forma assicurativa, per la perdita o il danneggiamento dei beni” ex art. 86, comma 1, lett. a) e b). Per quanto riguarda il caso di specie, tale plusvalenza non potrĂ  essere rateizzata (concorrerĂ  a formare il reddito per l’intero ammontare nel periodo d’imposta di riferimento) in quanto trattasi di mera assegnazione del bene al socio. Infatti: − la lett. c) del comma 1 del citato art. 86 dispone che “le plusvalenze dei beni relativi all’impresa … concorrono a formare il reddito … se i beni vengono assegnati ai soci ..”; − il comma 4 del medesimo art. 86, nel disciplinare la possibilitĂ  di rateazione, fa riferimento esclusivamente alle plusvalenze “realizzate” e pertanto a quelle derivanti dalle cessioni a titolo oneroso ovvero dalle ipotesi di risarcimento e non anche a quelle da assegnazione.

    Risposta

    L’art. 86, comma 4, TUIR prevede la possibilitĂ , in capo al contribuente, di rateizzare le plusvalenze realizzate “in quote costanti nell’esercizio stesso e nei successivi, ma non oltre il quarto” purchè: • i beni siano posseduti per un periodo non inferiore a 3 anni (1 anno per le societĂ  sportive dilettantistiche); • non siano plusvalenze esenti ex art. 87, TUIR; • le plusvalenze siano “realizzate” ossia derivino da “cessione a titolo oneroso ovvero da risarcimento, anche in forma assicurativa, per la perdita o il danneggiamento dei beni” ex art. 86, comma 1, lett. a) e b). Per quanto riguarda il caso di specie, tale plusvalenza non potrĂ  essere rateizzata (concorrerĂ  a formare il reddito per l’intero ammontare nel periodo d’imposta di riferimento) in quanto trattasi di mera assegnazione del bene al socio. Infatti: − la lett. c) del comma 1 del citato art. 86 dispone che “le plusvalenze dei beni relativi all’impresa … concorrono a formare il reddito … se i beni vengono assegnati ai soci ..”; − il comma 4 del medesimo art. 86, nel disciplinare la possibilitĂ  di rateazione, fa riferimento esclusivamente alle plusvalenze “realizzate” e pertanto a quelle derivanti dalle cessioni a titolo oneroso ovvero dalle ipotesi di risarcimento e non anche a quelle da assegnazione.

    Pubblicata il: 07-08-2013

    Oggetto

    Presentazione modelli. Intra mese di agosto

    Domanda

    I modelli Intra in scadenza il prossimo 25.8 possono essere presentati entro il 6.9.2013?

    Risposta

    L’art. 1, DPR n. 190/2004 prevede(va) la proroga “a regime” del termine di presentazione dei modelli Intra al 6.9. Tuttavia, a decorrere dal 2010, la citata disposizione è stata soppressa ad opera del D.Lgs. n. 18/2010. Di conseguenza i modelli Intra relativi al mese di luglio devono essere presentati entro il 26.8.2013 (il 25.8 cade di domenica).

    Pubblicata il: 07-08-2013

    Oggetto

    Cessione di beni in occasione della festa del Patrono

    Domanda

    Un commerciante al minuto di dolciumi intende partecipare con il proprio stand alla festa del santo Patrono. È possibile rilasciare la ricevuta fiscale in luogo dello scontrino?

    Risposta

    L’art. 22, DPR n. 633/72 prevede l’obbligo in capo ai commercianti al minuto e soggetti assimilati di certificare i corrispettivi con l’emissione dello scontrino/ricevuta fiscale, in luogo della fattura. Per quanto riguarda le suddette modalità di certificazione, l’art. 1, comma 1, DPR n. 696/96 dispone che i “corrispettivi delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi ......... per le quali non è obbligatoria l’emissione della fattura se non a richiesta del cliente, ma sussite l’obbligo di certificazione fiscale … possono essere documentati indipendentemente dall’esercizio di apposita opzione mediante il rilascio della ricevuta fiscale … ovvero dello scontrino fiscale con l’osservanza delle relative discipline”. Nel caso di specie il commerciante può scegliere quindi di certificare le cessioni di beni effettuate durante la partecipazione alla festa del santo Patrono tramite un registratore di cassa portatile ovvero ricevute fiscali cartacee.

    Pubblicata il: 07-08-2013

    Oggetto

    IndennitĂ  di maternitĂ  e contribuente minimo

    Domanda

    Un architetto iscritta all’Inarcassa ha ricevuto nel 2012 l’indennità di maternità, su cui è stata applicata la ritenuta d’acconto del 20%. Poiché la professionista adotta il regime dei minimi, come va tassato tale provento? Come potrà recuperare la ritenuta “indebitamente” subita considerato che nel quadro LM non è presente alcun rigo specifico?

    Risposta

    Come noto, il nuovo regime dei minimi, introdotto dall’art. 27, comma 1, DL n. 98/2011 prevede l’assoggettamento del reddito conseguito ad un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali nella misura del 5%. Nell’ambito del Provvedimento 22.12.2011, n. 185820, l’Agenzia delle Entrate ha escluso l’applicazione della ritenuta alla fonte a titolo d’acconto in capo ai soggetti in esame. A tal fine gli stessi devono rilasciare un’apposita dichiarazione “dalla quale risulti che il reddito cui le somme afferiscono è soggetto ad imposta sostitutiva”. Le indennità sostitutive, tra cui quella di maternità, concorrono a determinare il reddito di lavoro autonomo del professionista così come disposto dall’art. 6, comma 2, TUIR. Pertanto l’importo (lordo) incassato va dichiarato nel quadro LM del mod. UNICO 2013 PF. Nella Risoluzione 5.7.2013, n. 47/E, l’Agenzia delle Entrate ha affrontato il caso delle ritenute del 4% indebitamente operate dalle banche sui bonifici accreditati a favore dei contribuenti minimi in relazione a lavori per i quali il disponente usufruisce della detrazione del 36% - 50% o 55%. Per tale fattispecie l’Agenzia consente di recuperare, in via eccezionale, quanto trattenuto a tali soggetti, direttamente nel mod. UNICO. A tal fine il contribuente deve: • indicare il codice “1” nel campo “Situazioni particolari” presente nel Frontespizio nel riquadro “FIRMA DELLA DICHIARAZIONE”; • riportare le ritenute subite nel 2012 a col. 2 di rigo RS33, generalmente destinato alle ritenute cedute da consorzi di imprese (la col. 1 di tale rigo, riservata ai consorzi non va compilata); • scomputare quanto trattenuto a rigo LM13 ovvero a rigo RN32, col. 4. Recentemente la stessa Agenzia è intervenuta con la Risoluzione 5.8.2013, n. 55/E specificando che, considerata la “sostanziale analogia” con quanto sopra evidenziato, anche nel caso in esame (in alternativa all’istanza di rimborso ex art. 38, DPR n. 602/73) è possibile scomputare quanto trattenuto dall’ente erogatore con le modalità descritte.

    Pubblicata il: 07-08-2013

    Oggetto

    Tassazione reddito di locazione immobile in comproprietĂ 

    Domanda

    Una signora (vedova) ha ereditato dal marito, unitamente alle 2 figlie, 2 appartamenti affittati a terzi. I canoni di locazione, di fatto, sono incassati dalla madre. In quale quadro del mod. UNICO va dichiarata la quota di reddito incassata dalla madre?

    Risposta

    Il quadro RB del mod. UNICO 2013 PF è riservato all’esposizione dei dati relativi ai fabbricati ubicati in Italia, iscritti o da iscrivere nel Catasto, con attribuzione della rendita, da parte del proprietario ovvero del titolare di usufrutto o altro diritto reale sugli stessi. L’art. 26, comma 1, TUIR dispone che “i redditi fondiari concorrono,indipendentemente dalla percezione, a formare il reddito complessivo dei soggetti che possiedono l’immobile a titolo di proprietà … per il periodo d’imposta in cui si è verificato il possesso”. In base al comma 2 del citato art. 26, in caso di comproprietà dell’immobile “il reddito fondiario concorre a formare il reddito complessivo di ciascun soggetto per la parte corrispondente al suo diritto”. Nel caso di specie, quindi, sono tenute a dichiarare il reddito dell’immobile (in comproprietà) locato sia la madre che le figlie in proporzione delle relative quote di proprietà a prescindere dal fatto che, in concreto, i canoni siano percepiti unicamente dalla madre.