Le faq fiscali

 

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    Pubblicata il: 22-10-2013

    Oggetto

    Acquisto intraUE ed aumento aliquota IVA ordinaria

    Domanda

    Nei primi giorni di ottobre è stata ricevuta la merce acquistata da una ditta lettone. La fattura estera che accompagnava la merce è stata emessa il 30.9.2013, data di inizio del trasporto. Si chiede conferma che l’integrazione della fattura vada effettuata applicando la “vecchia†aliquota IVA del 21%.

    Risposta

    Come noto a decorrere dall’1.10.2013 è aumentata l’aliquota IVA ordinaria dal 21% al 22%. La nuova aliquota è applicabile alle operazioni effettuate a decorrere da tale data. Con riferimento agli acquisti intraUE, per effetto delle nuove disposizioni vigenti dal 2013, l’operazione si considera effettuata all’inizio del trasporto dallo Stato UE di partenza dei beni. Nel caso di specie, quindi, si conferma che in sede di integrazione della fattura estera va applicata la “vecchia†aliquota IVA del 21% in quanto il trasporto dei beni è iniziato il 30.9.2013.

    Pubblicata il: 22-10-2013

    Oggetto

    Reso merce ed aumento aliquota IVA ordinaria

    Domanda

    In data 2.10.2013 sono stati restituiti interamente i beni ricevuti in tale giorno, precedentemente fatturati il 30.9.2013 con applicazione dell’aliquota IVA del 21%. La nota di credito, emessa a fronte della restituzione dei beni ad ottobre, va emessa al 22%?

    Risposta

    La risposta è negativa. Per individuare l’aliquota IVA applicabile in caso di nota di credito a seguito di restituzione merce, va fatto riferimento al momento di effettuazione dell’operazione originaria. Considerato che i beni sono stati fatturati al 21% anche la nota di credito va emessa applicando l’aliquota IVA del 21%.

    Pubblicata il: 22-10-2013

    Oggetto

    Finanziamenti titolare e comunicazione all’Agenzia delle Entrate

    Domanda

    Devono essere comunicati all’Agenzia delle Entrate i finanziamenti effettuati dal titolare dell’impresa individuale?

    Risposta

    Va innanzitutto evidenziato che ai sensi dell’art. 2, comma 36-septiesdecies, DL n. 138/2011 “l’Agenzia delle Entrate … ai fini della ricostruzione sintetica del reddito tiene conto, in particolare, di qualsiasi forma di finanziamento o capitalizzazione effettuata nei confronti della societàâ€. Come previsto dall’Agenzia delle Entrate nel Provvedimento 2.8.2013, n. 94904, i soggetti che esercitano attività d’impresa, sia in forma individuale che collettiva, devono comunicare “i dati delle persone fisiche soci o familiari dell’imprenditore che hanno concesso all’impresa, … , finanziamenti o capitalizzazioni per un importo complessivo, … , pari o superiore a tremilaseicento euroâ€. Da quanto sopra è possibile desumere che i “finanziamenti†effettuati dal titolare dell’impresa individuale non sono oggetto di comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

    Pubblicata il: 22-10-2013

    Oggetto

    Contribuente minimo e applicazione del reverse charge

    Domanda

    Un contribuente minimo del settore edile deve fatturare una prestazione effettuata nell’ambito di un contratto di subappalto. È possibile emettere la fattura con indicazione della norma relativa al reverse charge (art. 17, comma 6, DPR n. 633/72)?

    Risposta

    Il regime dei contribuenti minimi ex art. 1, commi da 96 a 117, Legge n. 244/2007 (integrato con l’art. 27, DL n. 98/2011), si caratterizza, tra l’altro, dal fatto che le fatture emesse non prevedono l’applicazione dell’IVA. L’Agenzia delle Entrate, nella Circolare 28.1.2008, n. 7/E (quesito 6.2), ha precisato che il meccanismo del reverse charge non trova aplicazione per le operazioni effettuate dai contribuenti minimi. Pertanto per la prestazione edile effettuata in subappalto il soggetto in esame non deve emettere la fattura (senza IVA) con riferimento al suddetto meccanismo, bensì una “ordinaria†fattura senza IVA ex art. 1, comma 100, Legge n. 244/2007. L’appaltatore non è tenuto ad effettuare alcuna integrazione della fattura ricevuta.

    Pubblicata il: 22-10-2013

    Oggetto

    Inizio attività ex socio accomandante e adozione del regime dei minimi

    Domanda

    Un ex socio accomandante di una sas intende iniziare un’attività in forma individuale. Prevedendo di possedere i requisiti dei minimi può applicare tale regime anche se sono trascorsi 2 anni dall’uscita dalla società?

    Risposta

    L’art. 27, comma 2, lett. a), DL n. 98/2011 prevede, quale requisito per avvalersi del “nuovo†regime dei minimi, il mancato esercizio di “attività artistica, professionale ovvero d'impresa, anche in forma associata o familiare†nei 3 anni precedenti l’inizio della nuova attività. L’Agenzia delle Entrate, nella Circolare 30.5.2012, n. 17/E, ha precisato che il presupposto per l’esclusione è l’esercizio effettivo di un’attività. Con riferimento all’ipotesi di un socio accomandante che decide di intraprendere una nuova attività, va verificato se lo stesso nei 3 anni precedenti “abbia svolto un’attività di gestione all’interno della società, ovvero si sia limitato a conferire solo capitaleâ€. Nel caso di specie il socio accomandante potrà adottare il regime dei minimi purchè si sia limitato, all’interno della sas, al mero conferimento di capitale; viceversa non potrà usufruire dello stesso allorchè abbia svolto attività di gestione nell’ambito della società (salvo attendere il decorso dei 3 anni così come disposto dalla citata lett. a).