Le faq fiscali

 

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    Pubblicata il: 18-03-2014

    Oggetto

    Contribuente minimo e acquisto da San Marino

    Domanda

    Un contribuente in regime dei minimi ha effettuato un acquisto di merce da San Marino ricevendo una fattura senza IVA. A quali adempimenti è soggetto?

    Risposta

    Come noto, i contribuenti minimi applicano un regime che prevede, tra l’altro, una serie di semplificazioni contabili e fiscali (ad esempio, ai fini IVA, tali soggetti non sono tenuti al versamento / liquidazione dell’imposta, alla tenuta di registri, ecc.). Per quanto riguarda il caso di specie, trattandosi di un’operazione per la quale l’IVA va applicata con il reverse charge, il soggetto in esame, è tenuto a: • integrare la fattura ricevuta dal fornitore sammarinese (vistata dall’Ufficio tributario di San Marino) con l’indicazione dell’ammontare dell’IVA dovuta; • versare l’imposta entro il 16 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione (senza poter esercitare il diritto alla detrazione dell’IVA con riferimento alla fattura integrata). Con riferimento al caso proposto, si pone la questione della compilazione del quadro SE contenuto nel Modello di Comunicazione polivalente. Tale obbligo è collegato con l’effettuazione (registrazione) di acquisti da operatori di San Marino senza applicazione dell’IVA con obbligo di reverse charge da parte dell’acquirente. Considerato che, come previsto dall’Agenzia delle Entrate nel Provedimento 2.8.2013, n. 94908, i contribuenti minimi sono esonerati dalla presentazione della comunicazione clienti-fornitori (spesometro) si ritiene che gli stessi non siano tenuti anche alla compilazione del predetto quadro SE (tale quadro richiede, quale dato obbligatorio, la data di registrazione che nel caso di specie non è rilevabile).

    Pubblicata il: 18-03-2014

    Oggetto

    Trattamento IVA trasporto beni ad uno spedizioniere per essere esportati

    Domanda

    Un autotrasportore di Bari è stato incaricato di consegnare un lotto di beni a Milano ad uno spedizioniere che poi provvederà all’esportazione in Russia per conto del cliente (esportatore) italiano. Tale servizio può godere della non imponibilità IVA oppure va fatturato con IVA?

    Risposta

    I servizi c.d. “generici” ai sensi dell’art. 7-ter, DPR n. 633/72, tra soggetti passivi IVA stabiliti in Italia, sono prestazioni ivi rilevanti ai fini IVA. Come disposto dall’art. 9, comma 1, n. 2), DPR n. 633/72 i trasporti di beni in esportazione costituiscono operazioni non imponibili IVA. Con riferimento al quesito proposto va evidenziato che come chiarito dal Ministero delle Finanze nella Circolare 3.8.79, n. 26 i trasporti di cui al citato n. 2) usufruiscono della non imponibilità “anche nel caso in cui gli stessi vengono effettuati da più vettori o da terzi sub – contraenti”. Di conseguenza, ancorchè la tratta del trasporto sia effettuata interamente in Italia, l’autotrasportatore può fatturare la propria prestazione non imponibile IVA ai sensi del citato art. 9, comma 1, n. 2).

    Pubblicata il: 18-03-2014

    Oggetto

    Contributi previdenziali versati per il coniuge defunto

    Domanda

    Una signora ha pagato nel 2013 i contributi previdenziali dovuti dal marito (artigiano) deceduto nel 2012. Tali versamenti possono essere recuperati dalla signora nel proprio mod. 730?

    Risposta

    La risposta è positiva. Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella Risoluzione 28.4.2009, n. 114/E i contributi previdenziali versati dal coniuge superstite alla forma pensionistica di appartenenza del de cuius possono essere dedotti dal reddito complessivo da parte del coniuge che ha effettuato il versamento. In tale situazione, come specificato dall’Agenzia delle Entrate, “le spese sostenute dalla contribuente interpellante, moglie del de cuius, corrispondono a un suo interesse specifico e personale, posto che il versamento dei predetti contributi è preordinato al conseguimento del trattamento pensionistico in favore dei superstiti. In altri termini, il versamento dei contributi da parte dell’erede alla forma pensionistica di appartenenza del de cuius, ancorchè effettuato in virtù delle disposizioni regolanti la materia ereditaria, si pone in rapporto di causa – effetto con il trattamento pensionistico del quale verrà a beneficiare l’erede medesimo”. Infine “considerato che il titolo di pagamento è intestato al de cuius, la circostanza che l’onere è stato integralmente assolto dal coniuge superstite dovrà risultare dalle ricevute relative ai pagamenti effettuati”.

    Pubblicata il: 18-03-2014

    Oggetto

    Uscita dal regime dei minimi dal 2014 e ritenuta alla fonte

    Domanda

    Un professionista è uscito dal 2014 dal regime dei minimi. Nel 2013 aveva emesso alcune fatture non incassate entro il 31.12.2013, che saranno pagate a breve dai clienti. Si chiede se all’atto del pagamento il cliente deve operare la ritenuta del 20% ancorchè sulla fattura sia riportata l’assenza di tale obbligo.

    Risposta

    La risposta è positiva. Il soggetto, fuoriuscito dal regime dei minimi dal 2014, applicherà da tale annualità il regime ordinario in luogo dell’imposta sostitutiva del 5%. Nel momento del pagamento del compenso sorge quindi l’obbligo in capo al cliente di operare la ritenuta alla fonte anche con riferimento alle fatture emesse e non incassate fino al 31.12.2013. A tal fine il professionista dovrà comunicare al cliente l’insorgenza dell’obbligo di operare la ritenuta d’acconto del 20%.

    Pubblicata il: 04-03-2014

    Oggetto

    Biglietti aerei acquistati tramite Internet e comunicazione clienti-fornitori

    Domanda

    Si chiede di illustrare il corretto trattamento IVA applicabile ai biglietti aerei con tratte miste UE ed extra UE acquistati da un’impresa tramite Internet e le modalità di compilazione dello spesometro.

    Risposta

    In merito al quesito proposto va innanzitutto evidenziato che, come previsto dall’art. 7-quater, comma 1, lett. b), DPR n. 633/72, si considerano effettuate in Italia “le prestazioni di trasporto di passeggeri, in proporzione alla distanza percorsa nel territorio dello Stato”. Come confermato dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare 29.7.2011, n. 37/E, la quota rilevante in Italia va assunta nella misura forfettizzata del 38%. Va considerato inoltre che, ai sensi dell’art. 9, comma 1, n. 1), DPR n. 633/72, sono non imponibili “i trasporti di persone eseguiti in parte nel territorio dello Stato e in parte in territorio estero in dipendenza di un unico contratto”. Tutto ciò premesso nel caso in esame l’impresa deve emettere un’autofattura ex art. 17, comma 2, DPR n. 633/72, per la parte “nazionale” del volo (38%) non imponibile ai sensi del citato art. 9, da annotare nel registro delle fatture emesse / corrispettivi e degli acquisti. Con riferimento alla comunicazione clienti-fornitori, tenendo presente i chiarimenti specificati dall’Agenzia delle Entrate nella Nota 19.11.2013, prot. 0136693 e nel corso del consueto incontro di inizio anno con la stampa specializzata, l’operazione in esame, utilizzando la modalità analitica, va così esposta: • quadro SE - “acquisti di servizi da non residenti” nel caso in cui l’impresa sia in possesso dei dati identificativi del soggetto non residente; ovvero • quadro FR - “fatture ricevute” nel caso in cui il documento ricevuto dall’impresa non contenga tutti i predetti dati, barrando la casella 7 “Autofattura” e indicando quale partita IVA quella dell’impresa italiana; • quadro FE - “fatture emesse” barrando la casella “Autofattura”.