Consigli alle Imprese

UN CAMBIO DI PARADIGMA PER LE AGEVOLAZIONI ALLE IMPRESE ITALIANE

Con l’adozione del Codice degli Incentivi, l’Italia compie un passo decisivo verso la razionalizzazione e l’innovazione del sistema di sostegni economici pubblici. Dopo anni in cui le agevolazioni erano frammentate tra normative diverse, procedure autonome e regole spesso divergenti da regione a regione, il nuovo decreto segna un punto di svolta, definendo un quadro unitario che disciplina in maniera organica l’accesso, la gestione e la valutazione degli aiuti destinati a imprese, professionisti e start-up. Il provvedimento, frutto dell’attuazione della legge delega del 2023, rappresenta una riforma strutturale che ridefinisce il sistema di incentivi non come una serie di strumenti isolati, ma come un ecosistema coordinato, integrato e prevedibile.

Il Codice si fonda su tre pilastri strategici: digitalizzazione, semplificazione e trasparenza. La digitalizzazione viene rafforzata attraverso la creazione della piattaforma unica Incentivi.gov.it e l’impiego del registro nazionale degli aiuti di Stato, strumenti che consentono un tracciamento integrato e in tempo reale di erogazione, fruizione e monitoraggio delle agevolazioni. Questo approccio non solo aumenta la sicurezza e la responsabilità nella gestione dei fondi pubblici, ma rappresenta un’opportunità concreta per le imprese, che potranno consultare dati aggiornati sulle disponibilità, evitare duplicazioni e pianificare i propri investimenti con maggiore certezza.

La semplificazione si concretizza nell’introduzione del bando-tipo, un modello standardizzato che definisce contenuti minimi, criteri di selezione e modalità di partecipazione. Tale approccio riduce i margini di discrezionalità, uniforma le procedure su tutto il territorio nazionale e diminuisce le difficoltà interpretative legate alla complessità normativa. Per le imprese, questo significa maggiore chiarezza, tempi di istruttoria più prevedibili e la possibilità di strutturare internamente processi di candidatura più efficienti. È consigliabile, a questo proposito, che le imprese aggiornino i propri modelli operativi interni, integrando checklist standardizzate e procedure di verifica documentale per ridurre il rischio di errori formali.

Il principio di trasparenza, infine, garantisce un quadro normativo chiaro, coerente e facilmente consultabile, rendendo l’accesso agli incentivi più equo e prevedibile. Le imprese possono sfruttare questa trasparenza per sviluppare strategie di lungo termine, pianificando investimenti e progetti con maggiore sicurezza rispetto al passato.

Uno degli elementi più significativi del Codice è l’estensione dell’accesso agli incentivi anche ai lavoratori autonomi. L’articolo 10, infatti, sancisce il principio di parità: negli ambiti dei bandi compatibili, professionisti e imprese possono concorrere alle agevolazioni alle stesse condizioni, fatto salvo l’esclusione dei requisiti strutturali non pertinenti all’attività dei singoli professionisti. Questo riconoscimento valorizza le figure professionali non strutturate come imprese e sostiene l’economia “mista” che caratterizza molti settori produttivi, favorendo l’innovazione e la competitività. Per le PMI e i professionisti, ciò implica la necessità di comprendere fin da subito quali strumenti siano effettivamente applicabili alla propria realtà, individuando eventuali sinergie tra collaborazioni e reti d’impresa.

Un’altra novità rilevante riguarda la coerenza tra interventi statali e regionali, formalizzata attraverso il “Programma triennale degli incentivi”, che coordina le misure nazionali e locali per evitare sovrapposizioni, sprechi o conflitti tra bandi. Le imprese possono beneficiare di questa maggiore armonizzazione pianificando progetti integrati che sfruttino risorse complementari provenienti da diversi livelli di amministrazione.

Il Codice degli Incentivi apre nuove possibilità di programmazione per le imprese, permettendo di pianificare gli investimenti in un’ottica pluriennale e di integrare le agevolazioni pubbliche direttamente nei percorsi strategici aziendali. Inserire gli incentivi nel business plan significa considerarli non come opportunità isolate, ma come leve strutturali per lo sviluppo dell’azienda. In pratica, ogni progetto di investimento dovrebbe includere un’analisi preliminare delle agevolazioni disponibili, valutando quali bandi nazionali o regionali possano supportare spese in innovazione, formazione, internazionalizzazione o infrastrutture. Creare un budget dedicato agli incentivi permette di quantificare con precisione le risorse necessarie, di prevedere eventuali cofinanziamenti e di programmare le spese in funzione delle tempistiche di erogazione dei contributi. Questo approccio riduce l’incertezza finanziaria e consente di allocare capitali aziendali in modo più efficiente, pianificando anche eventuali ritorni sugli investimenti. La valutazione dei ritorni economici e strategici degli incentivi è un passaggio fondamentale: non si tratta solo di contabilizzare fondi ricevuti, ma di misurare l’impatto dell’investimento sul business complessivo, sull’innovazione dei processi, sul rafforzamento delle competenze interne o sulla capacità di entrare in nuovi mercati. A questo scopo, le imprese possono definire indicatori specifici per ciascun progetto agevolato, così da monitorare l’efficacia delle risorse pubbliche e ottenere dati utili per future candidature. Infine, una rendicontazione strategica rappresenta non solo un obbligo normativo, ma uno strumento di programmazione e di apprendimento. Mantenere un registro interno dei progetti finanziati, dei costi sostenuti e dei risultati conseguiti permette di affinare la gestione interna, migliorare la pianificazione futura e consolidare le competenze interne necessarie per accedere con successo ai bandi successivi.

È importante sottolineare che il testo attuale del Codice degli incentivi è di natura generale: la sua operatività concreta dipenderà dall’emanazione di decreti attuativi e direttoriali da parte del MIMIT, del MEF e della conferenza Stato-Regioni.

Come trasformare gli incentivi pubblici in opportunità di crescita per l’impresa

Il Codice degli Incentivi rappresenta, dunque, una nuova fase per il sistema di aiuti alle imprese in Italia, più ordinato, trasparente e inclusivo. Offre alle imprese una possibilità concreta di pianificare e sviluppare progetti con maggiore certezza e minor rischio di inefficienze. Tuttavia, per trasformare questa riforma in reale opportunità di crescita, le imprese devono adottare un approccio proattivo, aggiornando i propri strumenti di governance interna, formando il personale sulle novità normative e creando percorsi strutturati per l’accesso agli incentivi. Solo così gli incentivi potranno diventare strumenti stabili di sostegno e sviluppo, superando finalmente decenni di frammentazione e opportunità isolate. L’Ufficio Bandi di Confartigianato Imprese Como è sempre al fianco delle aziende per supportarle nella mappatura delle opportunità disponibili, nella predisposizione di domande conformi e competitive, nella gestione dei processi di rendicontazione e nella definizione di strategie integrate che massimizzino l’utilizzo delle risorse pubbliche. Grazie a un affiancamento costante e personalizzato, le imprese possono affrontare il nuovo quadro normativo con consapevolezza e piena padronanza delle opportunità disponibili, trasformando gli incentivi in leve concrete per innovazione, crescita e consolidamento della propria attività sul mercato.

Suggerimenti pratici per massimizzare le risorse disponibili

Per massimizzare le risorse disponibili, quando un’azienda decide di accedere agli incentivi, il supporto esterno è senza dubbio prezioso, ma il successo dipende in larga misura dalle azioni concrete che l’azienda stessa mette in campo.

Tra le strategie operative più efficaci vi è innanzitutto la preparazione e l’organizzazione preventiva della documentazione. Mantenere archivi completi, aggiornati e facilmente consultabili non solo velocizza il lavoro, ma riduce anche il rischio di errori formali o di omissioni che potrebbero compromettere la candidatura. In parallelo, è fondamentale aggiornare costantemente dati finanziari, piani di investimento e informazioni progettuali, creando una base solida e coerente per selezionare le opportunità più adatte e costruire progetti convincenti e realistici. La partecipazione attiva alla definizione dei progetti rappresenta un altro elemento determinante. Le aziende devono chiarire internamente gli obiettivi strategici, individuare le priorità di investimento e mappare eventuali sinergie tra iniziative già in corso e nuove opportunità di finanziamento. In questo modo, i progetti presentati risultano coerenti con la strategia aziendale, aumentando le probabilità di successo e rendendo le candidature più competitive.

È utile anche implementare procedure interne semplificate per la raccolta delle informazioni richieste dai bandi, sviluppando checklist operative, modelli standardizzati e flussi di approvazione interni. Questi strumenti permettono di rispettare scadenze e requisiti senza creare stress o disorganizzazione e rendono più agevole il lavoro del consulente esterno, che potrà concentrarsi sugli aspetti strategici e sulla valorizzazione delle opportunità disponibili.

Un ulteriore strumento consiste nella creazione di un registro interno dei progetti finanziati e dei risultati conseguiti, utile non solo per la rendicontazione, ma anche per la pianificazione di nuove candidature, per il monitoraggio dell’efficacia degli investimenti e per fornire dati certi in caso di controlli o verifiche.

In sintesi, il ruolo attivo dell’azienda è cruciale: un’organizzazione interna efficace, dati aggiornati, partecipazione alla progettazione, procedure standardizzate e formazione mirata del personale costituiscono leve concrete per sfruttare al massimo le risorse disponibili. Solo con questo approccio l’azienda può trasformare il supporto esterno in un vero vantaggio strategico, massimizzando i benefici degli incentivi pubblici e consolidando la propria capacità di sviluppo e innovazione.


A cura di Silvestrini Barbara
Responsabile Area Bandi e OpportunitÃ