PAESI ARABI – ADOZIONE SISTEMA DOGANALE A 12 CIFRE
Nei Paesi membri del Gulf Cooperation Council (GCC), Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, è stato introdotto un sistema doganale unificato che richiede agli importatori ed esportatori di classificare le merci in base alla nomenclatura a 12 cifre, derivata dalla Tariffa Armonizzata 2022 predisposta dalla World Customs Organization (WCO).
Questo passaggio rappresenta un’evoluzione significativa rispetto alla precedente classificazione, con l’obiettivo di:
- Uniformare i criteri doganali all’interno della regione GCC, facilitando lo scambio intra-area e riducendo le discrepanze interpretative tra i diversi Paesi membri.
- Garantire maggiore precisione nella tracciabilità delle merci, con un livello di dettaglio superiore nella descrizione dei prodotti.
- Allineare le normative locali agli standard internazionali, rendendo più trasparenti e prevedibili le procedure per gli operatori economici esteri.
Per le imprese italiane ed europee che esportano verso i mercati del Golfo, questa novità comporta alcune implicazioni operative rilevanti:
- Aggiornamento delle classificazioni doganali: le aziende devono verificare che i propri codici siano coerenti con il nuovo sistema a 12 cifre, onde evitare errori in fase di dichiarazione doganale.
- Adeguamento documentale: fatture commerciali, certificati di origine e dichiarazioni doganali devono riportare i codici aggiornati, pena possibili ritardi o contestazioni in fase di sdoganamento.
- Coordinamento con gli importatori locali: è essenziale condividere in anticipo la corretta classificazione delle merci per assicurare fluidità nelle operazioni e ridurre il rischio di blocchi alla frontiera.
- Formazione e monitoraggio: si raccomanda alle figure dedicate all’export e alla logistica delle aziende di formarsi sul nuovo sistema e di provvedere a mantenere un monitoraggio costante delle eventuali ulteriori modifiche applicative da parte delle dogane dei singoli Stati GCC.
L’adozione della nomenclatura a 12 cifre, se da un lato introduce maggiori oneri di compliance per gli operatori esteri, dall’altro rappresenta un passo avanti verso una maggiore armonizzazione regionale e può favorire una semplificazione a medio termine dei flussi commerciali tra l’Europa e il Golfo.
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