Gianluigi Vandoni e Daniele Tagliabue, imprenditori artigiani, proprietari della tessitura Franco Vandoni e della Emmemobili. Due imprese con una storia che abbiamo voluto farci raccontare.
La prima domanda che abbiamo rivolto a Gianluigi Vandoni riguarda ovviamente questa sua esperienza di partecipazione a Linea Verde Start su Rai1 resa possibile da Confartigianato. Vandoni confessa “pensavo che mi sarei emozionato e che avrei fatto fatica ad esprimermi come volevo, invece credo di aver risposto bene, come se non ci fossero le telecamere. E’ stata comunque una grandissima emozione e un motivo di orgoglio poter partecipare a questa esperienza”.
Per andare più nello specifico del suo lavoro, gli abbiamo chiesto quando è stato il momento in cui, un artigiano comasco come lui, sia riuscito a portare le sue competenze fino ad arrivare a lavorare per i pontefici. Ci racconta di come il padre, “fin dall’inizio degli anni ’50, ha viaggiato per tutta l’Italia, visitando negozi liturgici specializzati in paramenti sacri”. La prima commissione data dal Vaticano era una partita di camici per sacerdoti da portare a Cuba. Così ha fatto in modo di essere conosciuto dal Vaticano, per poi arrivare a servire il magazzino privato del Santo Padre.
Il loro successo, la loro forza, quello che gli ha permesso di restare sul mercato nel tempo, secondo Vandoni, “sono le relazioni personali con i clienti, cercando di creare legami che si protraggono da una generazione all’altra”. Questi vengono trattati con “estrema serietà, e con grande correttezza”, per far sì che questo legame sia sempre più saldo e duraturo.
Guardando ai tempi a venire, a quello che potrebbe essere l’azienda e la sua guida, Vandoni esprime sicurezza e fiducia. “Nel prossimo futuro l’azienda proseguirà con un’altra persona con cui si condividono i valori di serietà e correttezza. Ci sono progetti di collaborazione anche con altre aziende del settore sia italiane che estere”.
Non solo Vandoni ha avuto la possibilità, e la fortuna, di partecipare al programma in onda sulla rete nazionale. Anche Daniele Tagliabue, imprenditore del legno nel distretto di Cantù, ha potuto mostrare su Rai1 la sua impresa: la Emmemobili, già famosa in tutto il mondo. Tagliabue prova a spiegare l’emozione di questa esperienza dicendoci che “vedersi in tv è una cosa molto particolare, mai avrei pensato di poter esprimere il mio lavoro su questo mezzo in modo professionale e semplice, senza difficoltà e in un modo così fluido”.
Essendo degli artigiani, il lavoro che viene svolto presso Emmemobili è manuale e cerca di mantenere le tradizioni del passato unite. Ma Daniele ci spiega che il successo che hanno avuto è dovuto anche all’aver sempre investito su manodopera qualificata e innovazione, che rendono l’azienda concorrenziale in tutto il mondo, poiché “con la tradizione e la capacità della manodopera si riesce a produrre un prodotto con caratteristiche diverse da uno industriale, dando un valore aggiunto e una qualità che rientra nella tradizione dell’artigianato brianzolo. La tecnologia, unita all’esperienza: due fattori apprezzati commercialmente in tutto il mondo”.
Nel territorio brianzolo vi è una fitta rete di artigiani di vari settori che collaborano tra loro, una “rete di aziende nel nostro territorio, è una cosa mai scritta ma sempre esistita”. È quindi importante sostenersi a vicenda? Secondo Tagliabue “il prodotto, che viene apprezzato in Italia e in tutto il mondo, è frutto della gran quantità di competenze presenti nel nostro territorio”, motivo per cui la collaborazione tra gli artigiani è molto importante. Non a caso nel nostro territorio sono nati i più importanti brand dell’arredamento internazionale. Spesso questi per avere un prodotto di livello attingono alle nostre aziende artigiane. Competenza e attenzione verso il prodotto sono dei must”.
Infine chiediamo a Daniele quali siano i suoi progetti per il futuro, cos’abbia in mente per la sua impresa. Dice di averne molti, poiché “il mondo è sempre in movimento, non ci si deve mai fermare a quello che si è raggiunto, ma bisogna guardarsi intorno e vedere come le cose cambiano, per poter adattare l’azienda a quello che c’è di nuovo”. Il nostro territorio è la nostra fortuna, soprattutto in un luogo che è ormai un brand, il nostro lago. “Le nostre aziende, infatti, hanno la possibilità di legarsi sempre di più al turismo, che è in forte crescita negli ultimi anni”.
A cura di Luca Tettamanti